Mangiare in consapevolezza
Mangiare un pasto in consapevolezza è una pratica importante. Spegni la televisione, posa il giornale o il cellulare, e lavora insieme agli altri per una decina di minuti ad apparecchiare la tavola e portare a termine tutto ciò che va fatto per il pasto. Puoi goderti questo breve tempo. quando poi il cibo è in tavola e tutti si sono seduti, pratica tre volte “Inspirando, calmo il corpo. Espirando, sorrido.
Poi guarda ognuno dei commensali, sempre inspirando ed espirando in consapevolezza, per stare in contatto con te stesso e con tutti coloro che condividono la tua tavola. Per vedere un’altra persona non ci vogliono due ore: se sei ben saldo in te stesso, ti basterà guardarla per uno o due secondi per vedere davvero l’amico o il familiare che hai davanti. Penso che a una famiglia di cinque membri bastino cinque minuti o dieci secondi per questa pratica di “guardare e vedere”.
Dopo aver respirato, sorridi: sedere a tavola con altri e l’occasione buona per offrire un sorriso sincero di amicizia e di comprensione. E’ facilissimo, ma non molti lo fanno. Per me la parte più importante della pratica è guardare ognuna delle persone e sorridere. Se le persone che mangiano insieme non riescono a sorridersi a vicenda vuol dire che si trovano in una situazione davvero pericolosa.
Dopo aver respirato e sorriso, guarda il cibo che hai nel piatto in modo da renderlo reale. Questo cibo rivela la tua connessione con la Terra: ogni boccone contiene la vita del sole e della Terra. Fino a che punto il cibo riesca a rivelarsi dipende da noi; in un pezzo di pane puoi vedere e gustare l’universo intero. Contemplare prima il cibo per pochi secondi e poi mangiarlo in consapevolezza può darti molta gioia.
Quando hai terminato il pasto concediti qualche momento per notare che hai finito, che il piatto ora è vuoto e la tua fame saziata. Puoi vivere un momento di gratitudine per aver avuto da mangiare questo cibo nutriente, che ti sostenta sul sentiero dell’amore e della comprensione.
“Il pasto è finito, la mia fame saziata.
Faccio voto di vivere a beneficio di tutti gli esseri.”
Propongo che durante il pasto si eviti di discutere temi che possano ostacolare la tua consapevolezza della famiglia e del cibo. Dovresti sentirti libero, invece, di dire cose che possono alimentare la consapevolezza e la felicità: per esempio, se c’è una pietanza che ti piace molto, puoi cercare di capire se la gustano anche gli altri; se qualcuno non lo fa, puoi aiutarlo ad apprezzare quell’ottimo piatto, preparato con tanta cura e affetto. Se qualcuno sta pensando ad altro invece che al cibo che è in tavola – per esempio ai problemi in ufficio o con gli amici- vuol dire che si sta perdendo il momento presente e il cibo. Puoi dirgli: “Ottimo questo piatto, non ti pare?” Con una frase di questo genere lo tiri fuori dalle sue preoccupazioni e dai suoi pensieri, riportandolo qui e ora, a godere della tua presenza e dell’ottimo piatto.
Da “Pratiche di consapevolezza” di Thich Nhat Hanh
