IL CORPO FISICO 

Lo Yoga è tradizionale e antico come la civiltà umana, eppure continua ancora ad essere un mezzo per raggiungere la vitalità essenziale. ma lo yoga ci richiede di sviluppare non solo la forza fisica, ma anche l’attenzione e la consapevolezza mentali. Lo yogi sa che il corpo fisico non è solo il tempio della nostra anima ma anche lo strumento grazie al quale possiamo intraprendere il viaggio interiore verso il centro del nostro essere. Solo occupandoci prima di tutto del nostro corpo fisico possiamo sperare di ottenere qualche risultato nelle nostre vite spirituali

Tutto ciò che la maggior parte della gente chiede al proprio corpo è di non creare problemi. Basta non soffrire di malattie o dolori, e moltissime persone si sentono in piena salute, pur essendo totalmente inconsapevoli degli squilibri presenti nel loro corpo e nella loro mente, che prima o poi causeranno l’insorgere di qualche malattia.

Lo yoga esercita un triplice impatto sulle condizioni di salute del praticante: mantiene in salute le persone sane, impedisce lo sviluppo di malattie, e aiuta le persone malate a tornare in salute.

Ma la malattia non è un fenomeno solamente fisico. Qualunque cosa disturbi la nostra vita e pratica spirituale è da considerarsi una malattia che alla fine si manifesterà in forma di malanno fisico. Poiché al giorno d’oggi moltissime persone hanno separato la propria mente dal proprio corpo, ed hanno bandito dalla vita quotidiana la propria anima, si sono dimenticate che il benessere fisico, quello mentale e quello spirituale sono profondamente intrecciati tra loro come le fibre dei muscoli.

La salute inizia con la solidità del corpo, diventa più profonda con la stabilità emotiva, dopodiché porta alla lucidità intellettuale, alla saggezza e infine alla rivelazione dell’anima.

La pratica degli yogasana  al solo scopo di mantenere il corpo in salute, tonico e flessibile, costituisce la pratica esterna dello yoga. Anche si si tratta di un punto di partenza legittimo, non è l’obiettivo finale della pratica. Man mano che il praticante penetra sempre più in profondità nel proprio corpo interiore, la sua mente s’immerge nell’asana.

Pensiamo che l’intelligenza e la percezione dimorino esclusivamente all’interno del cervello, ma lo yoga ci insegna che la consapevolezza e l’intelligenza devono permeare l’intero organismo.

Oggigiorno molte persone utilizzano così poco i loro corpi che perdono la sensibilità di questa consapevolezza corporea. Si alzano dal letto per sedersi nell’automobile, poi alla scrivania, poi di nuovo nell’automobile, poi sul divano e infine si sdraiano sul letto, ma non c’è consapevolezza nei loro movimenti, né intelligenza. Non c’è azione nelle loro vite. L’azione non è atro che movimento intelligente. Il mondo è pieno di movimento, ma ha bisogno di più azione, di più movimento cosciente.

Lo yoga ci insegna ad infondere intelligenza nei nostri movimenti, trasformandoli in azione.

Come si fa a sviluppare questo tipo di intelligenza nel corpo?

Gli asana possono cominciare ad insegnarcelo. Attraverso la pratica degli asana sviluppiamo una sensibilità così intensa che ogni poro della nostra pelle agisce come se fosse un occhio interiore. Diventiamo sensibili all’interfaccia tra la pelle e il muscolo. In questo modo, la nostra consapevolezza si diffonde lungo tutta la periferia del nostro organismo, permettendoci di sapere se il nostro corpo è ben allineato nella pratica di un particolare asana. Possiamo sistemare ed equilibrare dolcemente il nostro corpo dall’interno, grazie all’aiuto di questi occhi interiori. Si tratta di una cosa ben diversa dall’impiego del comune uso degli occhi. Invece di osservare la posizione del nostro corpo, la sentiamo, la percepiamo. Quando assumiamo la posizione del guerriero con le braccia stese, possiamo sia vedere che percepire le dita della mano di fronte a noi. Possiamo percepirne la posizione e l’estensione fino alla loro estremità. Possiamo percepire anche la posizione della gamba posteriore, e capire se è stesa o meno senza per questo dover volgere lo sguardo all’indietro o utilizzare uno specchio. Dovete saper osservare e correggere la vostra posizione corporea con l’aiuto dei miliardi di occhi interiori che possedete sotto forma di cellule.E’ così che si comincia a diventare consapevoli del proprio corpo e fondere l’intelligenza del cervello con quella dei muscoli. 

Quest’intelligenza dovrebbe essere presente in ogni area dell’organismo e per tutta la durata dell’asana. 

B.K.S.IYENGAR